De breifing BG Oluja |
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Notizie |
Scritto da asat |
Sabato 21 Maggio 2011 10:54 |
Introduzione
Il team A.S.A.T. (Ass.Lagunari.Truppe.Anfibie Sport Action Team) é stato nuovamente contattato per far
parte della operazione “Oluya” rientrante nel piano d’azione del Circuito Big Game organizzato al fine di
ricreare una serie di Mil Sim senza precedenti.
Queste Mil Sim, oltre ad essere portate dagli organizzatori a livelli eccelsi, si avvalgono di partecipanti
provenienti da tutto il territorio nazionale scelti dalla D.E. per la mentalità e per la preparazione dimostrata
in svariati anni di collaborazioni e incontri.
Operatori: Capo Pattuglia Sten Scout Noce, Steo Navigatore Socks Fucilieri Palla, Dingo
Operazione: Operacija Oluja → Operazione tempesta Questa operazione, nata da menti Croate e spalleggiata da Stati Uniti e Germania, è stata attivata per la riconquista e dei territori sotto controllo da fazioni Serbe.
Territorio: Il territorio che costituiva l’Area Operativa (in seguito AO) era una lingua di terra collinare che si sviluppava prevalentemente da nord verso sud nelle vicinanze di un paesino chiamato Santa Sofia in provincia di Oristano (Sardegna). Questo aveva circa una dimensione di 10kmq, in cui si snodavano una buon numero di carrabili bianche o sentieri (come vedrete, dall’immagine sotto proposta preparata durante la nostra pianificazione, abbiamo provato a capire quali fossero di maggior pericolo segnandole con un colore blu) la vegetazione regnava sovrana tanto da nascondere passaggi e collegamenti all’occhio del satellite. I dislivelli non erano affatto difficoltosi, c’erano delle zone pianeggianti (zone verdi) e pochi punti in cui abbiamo dovuto “arrampicare” per proseguire le nostre rotte (in cartina in ordine di pericolosità segni gialli e rossi) L’unica vera insidia, ma comunque non sufficiente per metterci a disagio (forse solo qualche imprecazione a bocca chiusa), era la presenza di una vegetazione molto pungente; tutto ciò che ho toccato o su cui mi sono disteso presentava, tra le sue ramificazioni, delle spine acuminate. A seconda della pianta si potevano riconoscere le spine; alcune di grandi dimensioni ma intervallate di qualche centimetro l’una dall’altra, altre più piccole ma molto acuminate, altre ancora più piccole ma senza intervalli tra loro ed infine le nostre preferite… Le liane spinate si sviluppavano come la chioma del Salice Piangente con rametti spessi pochi millimetri ma completamente ricoperti di piccolissime spine. Quest’ultimi si aggrappavano e si arrotolavano dappertutto tra i vestiti e l’equipaggiamento, sul collo, ai polsi, sulle gambe, ecc….
Il Campo Base Serbo: Il nostro CB era formato da una struttura adibita a comando e una adibita a dormitorio, posizionato nel quadrante November7. Questo confinava ad Ovest con la strada carraia PADOVA e su tutti gli altri lati con una boscaglia fitta di vegetazione che rendeva difficile avvicinamenti soprattutto se prodotti da pattuglie numerose.
Intenti di Missione: A noi è stato assegnato l’incarico di esplorazione del territorio nemico al fine di reperire il maggior numero di informazioni per poter dare modo al comando di muovere la fanteria e la logistica di supporto nel territorio con lo scopo di guadagnare terreno portando l’obice e i mortai a tiro del Campo Base Croato (in seguito CBC) arginando la minaccia Croata.
Rapporto Missione: Il nostro movimento è iniziato il giorno 12/05 alle ore 14.20 da Venezia con direzione Livorno per essere imbarcati alle 22.00 e, dopo un lungo e preventivo riposo sulla nave, siamo arrivati in isola alle 06.30 del giorno 13/05 e dopo 3 ore e mezza di Lince siamo giunti fino all’estremità nord-nord ovest dell’AO. Alle ore 12.30 abbiamo avuto luce verde all’ingresso per poter raggiungere i nostri compagni al campo base Serbo (in seguito CBS) dove abbiamo incontrato il nostro Capo Fazione (CF), nome in codice Gioma, e alcuni dei suoi collaboratori mentre iniziavano le operazioni di allestimento del CBS. Naturalmente, consapevoli che potrebbe esser stata l’ultima occasione, ne abbiamo approfittato per pranzare con un risottino liofilizzato per integrare le forze necessarie per restare fuori dal CB anche per tutta la durata della Mil Sim. Per questo evento, la nostra squadra si è fisicamente e mentalmente preparata intensificando gli allenamenti; abbiamo sviluppato alcune recon in montagna con un setup personale per garantirci autonomia per 48h superando anche dislivelli 20 volte superiori a quelli presenti in AO.
Ore 16.00 circa… Le installazioni di difesa e comunicazione entrano operative e il nostro team si adoperava alla preparazione dell’attrezzatura individuale così da poter partire non appena il CF avesse dato “luce verde”.
Fino alle 18.00 circa… La fazione Serba, visto anche l’arrivo di altri club, cominciava a contare su un numero di operatori abbastanza considerevole tanto da dover indurre il nostro CF a radunare tutti i sottoufficiali per un breiffing iniziale tenutosi alle ore 18.00 all’interno della struttura comando. A.S.A.T già nelle settimane antecedenti l’operazione aveva, anche se priva di cartine ufficiali, pianificato e ipotizzato alcune manovre per esplorare tutto il territorio e, una volta proposti i nostri piani al CF abbiamo avuto completo assenso al programma.
Ore 19.00… Il nostro team, composto da n° 6 operatori, si incamminava attraverso la radura spinosa in direzione Est per poter avvicinarsi e seguire parallelamente la strada carraia da noi denominata “VENEZIA” fino all’incrocio sito nel quadrante Victor13. Da lì la suddivisione del nostro in n° 2 Brick, il primo da 4 operatori e il secondo da 2, ognuno con direzione e destinazioni diverse. Inutile dire che la nostra esplorazione era mirata nell’individuare il CBC.
Brick 1 → Sten, Noce, Palla, Dingo: Questo brick, aveva il compito di verificare tutta la parte est sud-est dell’AO e, proseguendo ad un centinaio di mt a est di VENEZIA restavano allerti per scovare movimenti o avamposti Croati. Erano circa in DeltaDelta19; in quella zona le “liane spinose” erano molto fitte e vista l’impossibilità nell’attraversarle, sia per loro che per altri, decisero di diminuire la distanza con VENEZIA fino ad udire dei rumori sospetti che provenivano da un ChekPoint (in seguito CP). Si avvicinarono utilizzando tutte le precauzioni necessarie per non essere individuati ma, per poter continuare la rotta di esplorazione concordata con CF, era necessario tentare di neutralizzare quel CP. Sten, seguito del resto del Fire-team si avvicinò il più possibile (circa 10-15 metri) e da li con un attacco di squadra tentarono di eliminare la minaccia. I Croati non capirono bene da dove arrivavano i colpi, questo perché a noi piace utilizzare bb di colore scuro (verdi, marroni, neri). Amara la sorpresa per Sten e il resto della pattuglia… I Croati si erano barricati dentro a una fortificazione costruita su con dei teli scuri sul fronte e il mezzo subito dietro and un metro; questa soluzione difensiva ha reso molto difficile l’annientamento del CP infatti dopo vari tentativi e varie angolazioni di fuoco i nostri hanno avuto la peggio. Vennero presi prigionieri, perquisiti e interrogati ma come ci si può aspettare da noi nessuno ha emesso un fiato!!! I GPS contenevano punti non inerenti la missione per depistare il nemico, senza tracce o punti e sono riusciti solo a sequestrare una cartina (come quella sopra proposta) che in verità era anche molto bella e colorata ma, per sfortuna loro, noi non abbiamo la brutta abitudine di segnarci punti e informazioni… Resta tutto nelle testa!!! Gli ostili non riuscendo a mettersi in contatto radio con il loro comando decisero di liberarli scortandoli per la carraia fino al parallelo di riferimento. Furbamente Sten contò i passi di marcia che hanno fatto nell’allontanarsi dal CP (che erano circa 225) quindi, per loro, triangolare l’esatta posizione e comunicarla al comando ormai era un giochetto da ragazzi!!!! Continuarono la recon però modificandone la rotta. Nuova rotta: aggirare l’altura al centro dell’AO per il versante ovest così da poter continuare la recon verso sud. Si spostarono il più possibile durante la notte arrampicandosi anche nei quadranti HotelHotel18-19 dove si prepararono un piccolo riparo per una sosta in attesa delle prime luci. Dopo un’ora e mezza di pausa circa l’albeggiare già dava possibilità al team di cercare un punto d’osservazione migliore, magari più alto, ed infatti gli si è presentata una piccola finestra tra la vegetazione che guardava proprio un CB. Binocolo e macchina fotografica alla mano e si sono resi conto si aver scovato il CBC. Erano presenti molte tente di cui 3 molto grandi, un paio di fuoristrada, un pargheggio, un ponte radio e la cosa più importante… LA BANDIERA CROATA CHE SVENTOLAVA SUL PONTE RADIO. Immediatamente triangolato il punto e scritto in maniera indelebile nella mente, sono di nuovo pronti a muoversi per fotografare da altre angolature quando, inaspettatamente, sentono l’inizio di un ingaggio con una successiva esplosione. Nel frattempo l’interno del ginocchio di Noce si faceva sentire ed era necessario pianificare un rientro che non pregiudcasse ‘operatore e la missione;Dopo aver ricognito tuttal’area sud senza trovare nessun’altra presenza ostile si diressero a Nord-Est proprio dove la sera prima avevano avuto sfortuna nei movimenti sperando che, di giorno, non fosse effettivamente così complicato. Nel muoversi sentirono altri movimenti probabilmente ostili e, non potendo dileguarsi a causa della vegetazione, una di loro fu costretto ad aprire il fuoco contro una pattuglia molto numerosa. I cugini SAT erano a breve distanza e cominciarono a avanzare senza indugio contro i nostri eliminandoli tutti. Visto che i SAT erano le Special Force Croate (SFC) non avevano tempo da perdere con una pattuglia composta da 4 operatori e perciò liberarono quasi subito i prigionieri. Rientrarono per Venezia verso il CB e li si riposarono insieme al Brick1.
Brick 2 → Steo, Socks: Il nostro compito era esplorare la parte Ovest (da Sud verso Nord) di AO. L’intento era quello di capire se c’era la possibilità di posizionare la nostra Artiglieria a sud del parallelo 4412000 (linea di confine delle fazioni) ma risalendo il territorio abbiamo appreso la difficoltà nel transitare con mezzi lungo la carraia denominata “VERONA” (carraia che si sviluppa da nord verso sud parallela al confine ovest di AO) a causa del guado sabbioso in ingresso dal quadrante Papa2. Tutto ciò si è sviluppato in pieno assetto tattico; infatti qualsiasi informazione che potesse aver rilevanza veniva appuntata o registrata sul GSP oppure, come è successo, nel caso sentissimo rumori d’ingaggi cercavamo di triangolare il più possibile il sito di provenienza per poi confrontare i dati del nostro CF per capire se fossero alleati o ostili.
Ore 01.15 circa… Dopo richiesta di rientro in CBS, abbiamo scaricato le informazioni reperite dalla recon e ci siamo resi disponibili al comando; subito il nostro CF ci ha inviato a liberare VENEZIA anticipando di un’ora circa il movimento della fanteria con i mortai. Ci siamo portati, seguendo e assicurando la carraia, fino al quadrante BravoBravo19 restando sempre nel più rigoroso silenzio pronti ad adire un qualsiasi suono sospetto e stando sempre attenti nel restare coperti dalla luce lunare che aimé era particolarmente chiara. In assenza di copertura radio, siamo stati costretti a ripercorrere i nostri passi per circa 250mt verso l’incrocio situato in Victor13 dove abbiamo atteso la nostra fanteria per posizionare i mortai in Uniform13.
Ore 04.45 circa… Arriva una chiamata da parte del CF… L’intelligence ha comunicato attività ostili nel quadrante LimaLima19 e ha ordinato al CP mortai (Next) di inviare gli esploratori A.S.A.T. a verificare la situazione. Next ha anche cercato, richiedendolo al CF, di unirsi a noi per l’esplorazione sapendo bene che saremmo stati inviati in una zona molto calda, ma alla risposta negativa del comando si è attenuto agli ordini. Abbiamo comunque pattuito di avere un contatto ogni 30 minuti; cosa che risulterà impossibile già dal primo tentativo. Dopo una veloce pianificazione ci siamo messi in movimento aggirando l’altura in senso antiorario (da Nord verso Sud passando per Ovest) per poter avvicinare il quadrante da Sud, ma in prossimità dell’incrocio delle carraie in IndiaIndia13 abbiamo avuto un contatto di n° 2 sagome che si aggiravano intorno ad un cespuglio. Lo scout messo subito in posizione prona di tiro ha identificato 2 operatori Croati che nel tentativo di puntarci hanno avuto una amara sorpresa; entrambi abbiamo fatto fuoco spingendoli in fuga verso Ovest. Restiamo ancora li per una decina di minuti poi, stando attenti che non ci sia nessun altro operatore nascosto nei dintorni, sempre stando in copertura abbiamo saltato la staccionata proseguendo la nostra missione. Arrivati a NovemberNovember16 abbiamo iniziato l’avvicinamento seguendo a intuito rumori di voci a circa 80-130mt da noi. A quel punto era imperativo non far rumore quindi cercavamo di camminare su sassi e rocce ricoperte da muschio perché altrimenti avremmo pestato foglie secche (una vera sveglia per le possibili sentinelle) arrivando a destinazione intorno alle 06.30.
Ore 06.45… Preso contatto visivo con il CBC a una distanza di circa 80 mt e dopo una riuscita recon fotografica con successiva annotazione di tutte le informazioni rilevanti, abbiamo cercato invano di metterci in contatto con il nostro CF per richiedere la possibilità di poter minare la struttura comando avversaria.
Dagli occhi di Steo durante l’azione
Vado in copertura, Socks è più avanzato per via della recon fotografica quindi avanza ulteriormente verso il campo. Raggiungo la sua posizione anch’io e mi porto a distanza di copertura in caso d’emergenza, lui avanza basso e strisciando e raggiunge un grosso cespuglio che lo copre proprio a sinistra di una grande tenda grigia, quella del Comando (?supponiamo?). Si porta dietro di essa e lo vedo smanettare sulle tasche. Ci mette un pò, io sono febbrile tra me e me penso “dai, dai, dai, muoviti”. Nessuno ci ha individuati. Lui nel frattempo alza la testa qua e la e controlla la situazione oltre la tenda. Si gira, pollice in su e via radio gli dico di ripiegare per la stessa strada fatta all’andata che sembra libera. Sono le 07:10 del mattino e Socks ha attivato il countdown . Socks ripiega, si porta a metà strada tra il grosso cespuglio e la mia posizione, sta basso, striscia. Dalla tenda grigia vedo uscire due tango armati e con aria stralunata, un altro più in fondo si muove verso di loro. Vengono verso la nostra direzione, ci cercano. Li ho a tiro e apro il fuoco e Socks fa lo stesso quando mi sente sparare. Ne colpiamo due poi inizio a tirare verso quello più distante, verso il cespuglio grande. Socks ripiega verso di me, il tango sotto il fuoco non si muove.
BOOOOOM detonazione ore 07.17AM
Socks mi raggiunge e a sbalzi ripieghiamo, sparando, fuori dalla portata di tiro… letteralmente “voliamo via”!!! Ripercorriamo la rotta fatto all’andata tranciando rami e cespugli; le spine non le sentiamo, tranciamo via tutto. Torniamo al centro del settore col fiatone, ci fermiamo un attimo per capire cosa succede, non vediamo nulla ma sentiamo voci alle nostre spalle. Via, ce la diamo a gambe. Rientrando abbiamo incontrato un distaccamento amico, completamente in territorio nemico, comandato dal nostro Generale di Fazione (GF) che oltre a ragguagliarci sulla situazione generale ci ha offerto acqua, munizioni.
Ore 10.00 circa… Rientrati al nostro CB, e dopo aver fatto rapporto sull’avvenuto, ci siamo accorti che altri della nostra fazione erano riusciti a catturare vivo una spia munita di telecamera e documenti falsi. In seguito all’interrogatorio siamo stati subito incaricati dal nostro CF di scortarlo fino al quadrante FoxtrotFoxtrot12 per aiutarlo a gestire una scambio di prigionieri. In breve… Stavamo andando a riprenderci in nostro GF catturato dopo il nostro rientro in CB. Lo scambio è avvenuto in circa 45 minuti e alla fine di questo c’è stato anche un piccolo ingaggio scattato da noi per il sospetto di una reazione da parte della fazione Serba (l’attacco è la miglior difesa). Dopo circa 1 ora e mezza dallo scambio abbiamo avuto il piacere di rivedere i nostri compagni nel rientrare dopo 19 ore di recon dietro le linee nemiche (a sud del parallelo di riferimento).
Ore 15.45 circa… Dopo aver potuto riposare un’ora e mezza circa nella stanza messa a nostra disposizione in CB (cosa per noi di gran lusso visto addirittura la presenza di 3 letti) ci siamo riorganizzati con il CF, il quale ci ha ordinato di ritornare dietro le linee nemiche per potergli confermare nuovamente la situazione del CBC. La sua intenzione era quella di sfondare su VENEZIA per trasportare in avanti il nostro Obice. Tempo di controllare l’attrezzatura personale e si è ripartiti, questa volta tutti insieme.
Ore 16.45 circa… Arrivati all’incrocio posto su Victor13 sentiamo un ingaggio a Ovest della nostra posizione; erano i Sardinia che tentavano di liberare la strada per far avanzare la nostra logistica. Immediatamente ci spostiamo sulla loro sx per poter dara “man forte” al loro ingaggio anche se non è servito a nulla perché, da soli, si sono assicurati la zona. Da lì, un breve cenno di saluto nell’oltrepassarli per iniziare l’avvicinamento a noi ordinato.
Ore 18.30 circa… Una volta attraversato il rilievo in CharlyCharly22 udiamo davanti a noi circa 90mt un pesante ingaggio e notiamo un’elevata presenza di operatori; i Sardinia avevano continuato a prendere terreno fino ad arrivare al quadrante FoxtrotFoxtrot22. In quel sito la carraia era chiusa trasversalmente da filo spinato con schierati a nord ovest i Serbi e a sud est i croati; quest’ultimi erano barricati dietro una fortificazione fatta con teli, posizione a loro molto favorevole perché molto protetta. Ai primi colpi verso la nostra pattuglia ci siamo attivati anche se la nostra visuale era ancora molto scarsa; infatti, non volutamente, abbiamo abbattuto un paio dei nostri. L’ingaggio si è prolungato a lungo e, di comune accordo, i rispettivi comandanti in capo hanno deciso di far rientrare tutti gli operatori alle proprie fazioni facendo mantenere il controllo del Chek Point alla fazione Croata.
Ore 19.15 circa… Vista la situazione in quella zona molto calda abbiamo preferito arretrare per proseguire su nuova rotta per l’avvicinamento al CBC. A quel punto l’AO era talmente viva che durante le operazioni di trasferimento eravamo costretti a metterci in contatto con i vari team della fazione che dovevamo incontrare lungo il tragitto per conoscere la situazione del campo. Infatti succedeva spesso di conquistare o perdere terreno. Ci siamo messi in contatto con il team Gamma che era intento a mantenere il controllo nella zona centrale di PADOVA. Questi ci hanno comunicato la loro presenza in zona e inviando 2 scout a verificare ci siamo imbattuti in una pattuglia Croata che subito ci ha ingaggiato. Velocissima la manovra di RAI impartita dal nostro team leader designato Noce per uscire dalla gittata delle armi nemiche. Ripieghiamo. Gamma non era nella posizione comunicata. Non potevamo far altro che tentare di prenderli in una imboscata, nella speranza di fermare la loro avanzata per PADOVA verso il nostro CB (distanza circa 1350mt). I Croati stavano avanzando come da programma e man mano che si avvicinavano notavamo sempre più la differenza numerica che li spalleggiava, ma durante l’attesa l’oscurità è scesa tra noi in fretta come se avesse intenzione di aiutare il nostro team. Si è aperto un ingaggio e nel giro di una ventina di minuti, e dopo qualche piccola incomprensione, lo abbiamo perso diventando prigionieri. Seccati dal fatto che noi non eravamo intenzionati ad aprir bocca si sono messi a controllare GPS, cartine e radio nella speranza di trovare qualcosa; ma anche li nulla da fare, nessun punto in cartina e nessun waypoint in GPS (ci hanno insegnato così). Non avendo nulla da comunicare ci hanno posizionato su due file in mezzo alla carraia con direzione Nord scortati posteriormente da due operatori Croati. Abbiamo marciato da prigionieri fino al quadrante BetaBeta10 dove il team Gamma era sveglio e attento; loro hanno aspettato il momento giusto per richiedere la parola d’ordine e quando nessuno di noi ha risposto hanno aperto il fuoco facendo scappare la scorta verso sud.
Ore 20.00 circa… Ci facciamo ragguagliare da Gamma sull’andamento dell’avanzata e veniamo a conoscenza che Gamma e i suoi mortai sono davvero l’ultimo ostacolo tra i Croati e il nostro CB. Volutamente posticipiamo la nostra missione per appoggiare Gamma nella difesa di quel sito nevralgico. Ci accorgiamo di non essere ben attrezzati per restare a difesa, quindi inviamo una staffetta (Steo e Sten) verso il CB per fare rifornimento di acqua, munizioni ed equipaggiamento. Il ponte radio è ancora fuori uso e la staffetta una volta arrivata in prossimità del CB si accorge di una strana calma sospetta e così muovendosi con grande cautela, temendo il peggio, verifica e assicura il primo perimetro del CB. I nostri, presenti in CB, stavano riposando prima di sferrare l’attacco finale. Comunicato a Stefano dei Sardinia l’intento di appoggiare Gamma nella difesa la staffetta era pronta far ritorno al sito muniti anche di fucile di supporto Minimi. Bisognava ritardare l’avanzata nemica il più possibile e dare il tempo necessario al resto della fazione di occupare il comando Croato senza richiedere supporto. Era molto umido e noi avevamo riposato solo un’ora e mezza da venerdì mattina. Le mimetiche erano sudate e eravamo poco vestiti così il freddo e la stanchezza cominciavano a farsi sentire. Il cambio guardia, a noi comunicato dal comando, doveva essere intorno alle ore 01.30 ma sfortunatamente non è mai arrivato perché probabilmente i Pirati erano impegnati altrove.
Fino alle 06.00… Alcuni di noi, magari più provati di altri, si stavano riposando comunque mantenendo una posizione di caccia con il fucile (si sentiva ogni tanto qualcuno russare) mentre Gamma, riposato, era molto attivo. Ci hanno aiutato molto con il loro comportamento sempre vigile. La situazione sembrava tranquilla come confermato da un nostro scout che piano piano si era avvicinato prima alle sentinelle munite di visori notturni e poi alla squadra dietro di loro. Solo le 06.20 un massiccio avvicinamento da parte dei Croati che stavano risalendo PADOVA in direzione nord.
Ore 07.30… Ci avevano avvisati che il nostro CB era in mano alla fazione Croata. Via radio, con gli ultimi Serbi rimasti operativi, ci stavamo riorganizzando per riprendere il controllo del nostro comando; fino a che non abbiamo captato un segnale radio dal nostro CB. Erano i Croati che si erano impossessati delle nostre frequenze e che ascoltavano le nostre comunicazioni e ci impartivano ordini di rientro in CB… Siamo stanchi, non scemi!!! Abbiamo tentato comunque un avvicinamento con lo scopo di attaccare ma, di fronte a un team con armi così tanto settate, è difficile penetrare la linea difensiva perimetrate. Una volta concluso lo scontro e dopo il ritiro dei Croati verso il loro CB si è chiusa anche questa edizione del BIG GAME.
Pranzo di coesione… Finalmente era arrivato il momento del pranzo, cosa da noi molto attesa perché a digiuno dell’inizio dell’evento (naturalmente fatte salve le mitiche barrette energetiche) . Eravamo in molti, tutti affaticati e abbastanza stanchi (chi più chi meno) ma comunque tutti carichi nel poter ascoltare e raccontare fatti e aneddoti nati sul comune campo di gioco.
Rientro… Sfortunatamente il momento di re-indirizzarci verso Olbia è arrivato e dopo aver salutato tutti i fratelli (vicini e lontani) senza nemmeno accorgerci eravamo già pronti all’imbarco del traghetto stremati e pronti ad andare verso le cuccette per una doccia ristoratrice. “Non riuscivamo a parlare d’altro che del BIG GAME ALPHA”
Considerazioni e ringraziamenti… Siamo stati onorati di poter essere partecipi anche a questa edizione, e dobbiamo davvero ringraziare tutta la D.E. per la preparazione dimostrata. In particolare vogliamo ringraziare il club SARDINIA ISLAND 1989 per averci proposto una soluzione dinamica di gioco mai incontrata prima. Questo perché non esisteva una semplice interdizione contro una semplice contro-interdizione, ma tutti i partecipanti hanno cambiato più volte il loro atteggiamento a seconda dell’evolversi dell’operazione. Un’operazione davvero studiata per rendere completamente partecipe ogni singolo operatore in campo. A.S.A.T. si congratula con tutti coloro che lo hanno reso possibile… Nessuno escluso!!! J |